Il Festival

I Suoni delle Dolomiti sono un festival di musica in natura e, proprio come dice il nome, i concerti si tengono lassù in alto, sulle Dolomiti del Trentino, fra rocce e pascoli, guglie e laghi di montagna. Questo festival cerca di coniugare in maniera rispettosa gli aspetti artistici con quelli naturali, con l’intenzione di sensibilizzare un più ampio pubblico, attento a ciò che la nostra montagna già esprime.

I Suoni delle Dolomiti sono unici e irriproducibili: un cammino comune tra artisti e pubblico nello spazio scenico delle Terre Alte, un dialogo tra musica e natura. Nel tempo sospeso dell’alba, e quello della fatica della salita, note e parole sono il valore aggiunto ai suoni della natura.

Le edizioni passate

Dal 1995, il Festival ha portato in quota suoni e musiche provenienti da tutto il mondo con un programma e una formula mai uguale a se stessa. Perché ogni anno la musica aggiunge nuovi scenari ai suoi sentieri e risuona su inediti versanti. Cosicché l’esperienza, unica e irripetibile, ogni anno sperimenta nuove geometrie.

Ogni edizione ha portato sulle cime del Latemar fino al Catinaccio, sulla Marmolada, sulle Pale di San Martino e sulle Dolomiti di Brenta musica classica, rock, folk, jazz, world music, etnica, crossover, la canzone d’autore, e persino l’opera, la letteratura e il teatro spettacolo.

Gli artisti delle edizioni passate

Ventinove anni sono abbastanza per aver visto crescere artisti che, edizione dopo edizione, si sono aggiunti, sono tornati, hanno voluto celebrare qui nuove epoche della loro carriera, e anche artisti che, purtroppo, ci hanno prematuramente lasciati.

Sono passati di qua artisti come Antonella Ruggero, Raphael Gualazzi, Uto Ughi, Niccolò Fabi, Fabio Biondi, Malika Ayane, Paolo Fresu, Goran Bregović, Vinicio Capossela, Ivano Fossati, Nicola Piovani, Fiorella Mannoia, Youssou ‘Ndour, Jack Savoretti, Daniele Silvestri, Stefano Bollani, Ezio Bosso, Salvatore Accardo, Mario Brunello, Roberto Vecchioni, ma anche Alessandro Baricco, Gabriele Vacis, Marco Paolini.

Amici
del Festival

Gli artisti che hanno fatto grande il Festival e quelli che continueranno a popolarlo con le loro performance di musica, teatro, canzone, hanno voluto condividere con noi messaggi speciali.

Le loro parole sono un omaggio alle Dolomiti che hanno fatto loro da palcoscenico e hanno suonato con la loro arte. Sono un ringraziamento per tutte le persone che li hanno raggiunti e hanno camminato con loro.

Così ogni nota e ogni parola stringono un patto e creano un ponte tra i sentimenti dell’uomo e le emozioni della natura.

La direzione
artistica

La direzione artistica del Festival si è evoluta nel segno della continuità. Questo ne ha preservato l’essenza ed è il segreto della sua longevità: non aver inseguito, ma bensì fondato uno stile e un format che, sulle Dolomiti trentine, non ha mai tradito se stesso.

Dal suo esordio, nel 1995, fino al 2001 la direzione è appartenuta al suo ideatore e fondatore, Paolo Manfrini, straordinario visionario e uomo di cultura, e da Mauro Pedron, uno dei più quotati clarinettisti della scena internazionale.

Nel 1998, il loro lavoro si è arricchito della collaborazione di Chiara Bassetti, già responsabile dell’area eventi e cultura di Trentino Marketing, che ha dato un contributo essenziale al suo sviluppo sul territorio.

Nel 2002, con l’uscita di Pedron, Chiara e Paolo da soli fino al 2016, con grande coerenza consolidano il Festival nel panorama culturale internazionale.

Nel 2017 vengono affiancati da Mario Brunello, violoncellista tra i più quotati al mondo che fin dalla prima edizione si è esibito sui palcoscenici del Festival.

La scomparsa di Paolo, nel 2018, lascia il Festival nelle mani di Chiara e Mario.

Dal 2022, Mario Brunello è il direttore artistico unico de I Suoni delle Dolomiti. Chiara Bassetti continua a supportarlo, seppur in veste non ufficiale.

Il Manifesto
del Festival

“I Suoni delle Dolomiti sono unici: sebbene esistano delle costanti che accomunano gli appuntamenti e un solido filo che unisce i lunghi anni di questa rassegna, capace di rinnovarsi nel tempo grazie all’inarrestabile ricerca di nuovi linguaggi, l’esserci, il prenderne parte, è sintesi fra il qui e l’adesso…”

 

Paolo Manfrini,
il fondatore
del Festival

Paolo era un costruttore di sogni e idee. Aveva un’intelligenza scanzonata, Paolo Manfrini. Guardava la vita negli occhi. Con uno sguardo insieme colto e disincantato. Pop e sofisticato. Con la capacità di sdrammatizzare ogni cosa e di prendere sul serio tutto. Sempre in bilico fra il sorriso lieve e la profondità.

Sponsor
e partner

In questi anni il Festival è stato accompagnato e supportato da sponsor e partner che condividono i valori e lo spirito della montagna. Grazie a loro, le Terre Alte diventano, ogni anno, palcoscenici naturali.