Il Festival de I Suoni delle Dolomiti è molto più di una serie di concerti in alta quota. È un’esperienza che intreccia la potenza evocativa della musica con la maestosità delle Dolomiti.
Alla vigilia della XXIX edizione, abbiamo intervistato il direttore artistico, Mario Brunello, che ha partecipato al Festival fin dalla sua prima edizione. Violoncellista di fama internazionale, Mario ha un legame profondo con le Dolomiti, che considera un luogo di ispirazione e di scoperta musicale. In questa intervista, ci parla della sua esperienza al Festival, delle sfide e delle soddisfazioni della sua direzione artistica e della sua visione della musica in un contesto straordinario.
Fin dalla sua prima edizione, cosa ti ha spinto a partecipare al Festival?
Io ho una casetta in montagna, sperduta in mezzo ai prati o in mezzo alle piste di sci, dipende dalla stagione. Da quando ero un ragazzino, ho sempre portato con me il violoncello in spalla e ho sempre cercato dei posti particolarmente ispiranti, diciamo, per andare a studiare, quando la musica era ancora un miraggio…